Cuglituri-Raccoglitore

BREVE DESCRIZIONE DELL’OPERA

Attrezzo di forme e composizione varia, serviva per la raccolta della manna. La manna veniva estratta dalla corteccia, appositamente incisa del frassino o dell’amolleo. Infatti praticata l’incisione (ntacca) con un coltello (mannaruolo), la linfa sgorgava lentamente assumendo un colore ceruleo che via via diventava sempre più bianco e di sapore dolciastro, a contatto con l’aria.

La manna si condensava sotto forma di stalattiti e cannoli, oggi si dispongono dei fili di nylon per ottenere i cannoli che sono più ricercati sul mercato, e veniva raccolta con una ràsula, paletta, in un contenitore (cuglituri). Esso poteva essere di metallo, di sughero, di legno. La raccolta avveniva da metà luglio a settembre ogni settimana, con i fili invece ogni due giorni.

La ntacca si faceva a partire da 5-10 cm dalla base del tronco, opportunamente (squasatu) pulito per mettere sotto stress idrico la pianta e si praticava ogni mattina a distanza di 2-3 cm dal solco precedente. L’asciugatura stinnitura si otteneva esponendo la manna raccolta, dapprima all’ombra per 24-48 ore, in modo da permettere il rilascio naturale delle impurità, e poi al sole per una settimana.