BREVE DESCRIZIONE DELL’OPERA:
Ritratto d’uomo di Antonello da Messina, olio su tavola datato 1465 circa. Capolavoro assoluto, il ritratto è segnalato per la prima volta dal Cavalcaselle in una lettera del 1860, scritta da Termini Imerese al proprietario, il barone Enrico Pirajno di Mandralisca, come l’unica opera di Antonello vista dallo studioso nella Sicilia occidentale. Secondo la tradizione, proveniva da Lipari terra d’origine della moglie del barone, ed era stato per lungo tempo montato come sportello di un mobile da farmacia.
Il barone l’aveva acquistato nel 1859 e portato da Lipari a Cefalù. Il titolo suggestivo con cui la tavola è nota “il ritratto dell’ignoto marinaio” appare per la prima volta nel catalogo Anderson ma già Roberto Longhi era sicuro che l’effigiato non fosse un marinaio il quale difficilmente avrebbe potuto permettersi, economicamente e socialmente, di farsi ritrarre, ma certamente un barone. La critica ormai è unanimemente concorde nel ritenere la tavoletta uno dei primissimi ritratti dell’artista anche se non vi è ancora un accordo sulla datazione esatta in cui collocarlo.
Uno sfregio sull’occhio e la bocca rese necessario un primo restauro eseguito a Firenze alla fine dell’Ottocento. Un secondo fu fatto dall’Istituto Centrale per il Restauro di Roma nel 1953 e un terzo sempre a Roma dall’ICR nel 1980-81.