BREVE DESCRIZIONE DELL’OPERA:
Veduta di Cefalù, olio su tela attribuito a Francesco Bevelacqua (Cefalù 1814-1858). La tela porta la tradizionale attribuzione al pittore cefaludese nella cui modesta produzione, sostanzialmente di tipo ritrattistico, il tema paesaggistico sarebbe un unicum. Cefalù è rappresentata da un punto di vista consueto agli illustratori della città fin dai disegni più antichi di Tiburzio Spannocchi (1596 circa, Madrid, Biblioteca Nacional) e dello Schellinks (1661-63, Vienna, Archivio di Stato).
Il taglio vedutistico è più simile alla litografia su disegno di Louis Francois Cassas, ovvero il dipinto di Karl Rottman (1827, Colonia, Walraff- Richartz Museum). Il punto di osservazione dall’altura presso Santa Lucia consente al pittore un campo visivo profondo che, dalla zona agreste del primo piano, si slarga, lungo l’arco della costa, fino al punto focale del paesaggio urbano: la Cattedrale. La veduta densa di luce e ombre sulla città e sul golfo, popolata da figure, macchie di colore appena accennate, segue una struttura compositiva largamente usata dal vedutismo settecentesco più aulico.